Mc Donald

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  1. *E*n*R*i*C*a*
     
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    Ci ANDAVO, ora ho smesso.. sarà un anno in questo periodo( perchè il Mc è a circa 1 km dalla mia scuola e quando ci fermavamo a fare i pomeriggi l'anno passato spesso andavamo li)che non ci entro più...

    Un po' con la storia dell'aviaria, un po' grazie a un film che ci ha fatto vedere il prof di storia e filosofia...

    Quoto in pieno Marty88...
    CITAZIONE
    preferisco magiare qlc che non mi piace ma che è sicuro (e sano)piuttosto di mangiare quella porcheria piena di grassi

    Preferisco un piatto di insalata con poco olio che quelle cose.. soprattutto almeno l'insalata o la coltiva mia nonna o ce la da una vicina quindi si risale da dove viene... e idem per la carne,nella macelleria di fiducia dove vanno i miei a comprare la carne alcune volte ti portano a vedere dove allevano gli animali(è una cascina-allevamento con annesso spaccio di carne di bovino piemontese[le carni rosse più buone in assoluto!]e di carne bianca)per far si che il consumatore capisca che è sano ciò che mangiano...Il Mc Donald invece... Tanto per cominciare non si sa che carne sia e da dove arrivi... E' saporita come carne giusto per non far capire come sia veramente!!! Alcuni anni fa, quando scoppiò il caso mucca pazza, dissero che negli hamburger mettevano ossa bovine tritare come legante tra carne e spezie, e che usassero carne di bovini morti che venivano raccolti nei vari allevamenti...Mah, fatto sta che mi fa schifo!

    Quoto anche -PIPPI-
    CITAZIONE
    io voglio bene al mio corpo e non ho intenzione di distruggere il mio fegato con quella roba

    Ti do pienamente ragione, per le persone con problemi legati a diabete e fegato è come avvelenarsi mangiando veleno per topi!!


    Comunque, il Mc fa MALISSIMO!!!!!!!
    Basta che guardiate il film "Supersize me" per rendersi conto quanto sia inutile e dannoso ingozzarsi da Mc!!!

    SPOILER (click to view)
    Il documentario-denuncia sta diventando un genere di successo, a partire da "Bowling a Columbine" e "Fahrenheit 9/11" di Michael Moore. Morgan Spurlock diventa regista di se stesso: è lui infatti il protagonista che si offre come cavia per un esperimento dall’esito tanto illuminante quanto pericoloso. Spurlock stabilisce di nutrirsi solo ed esclusivamente da MacDonald per un mese, consumando tre pasti al giorno della misura supersize (600 calorie una porzione di patatine....), in modo da verificarne l'effettivo danno alla salute. MacDonald diventa inevitabilmente la pietra dello scandalo, essendo il fast food più diffuso in ogni parte del mondo, e assurge a emblema di tutta L' obesita' sembra sia negli States ormai la seconda causa di morte dopo il fumo, ed in rapida crescita. Le ragioni? Uno stile di vita al contempo sedentario - a scuola praticamente si smette di insegnare educazione fisica - e frenetico, associato a cattiva alimentazione; proprio in questo settore svolgono un ruolo importante i "fast food", tra i quali Mc Donald's detiene quasi la meta' del mercato. La politica e' quella del consumo, per cui ad esempio le normali porzioni degli esordi sono diventate ora le piccole. Articolata anche nello sviluppo della dipendenza (le endorfine del formaggio, la caffeina della Coca Cola, gli zuccheri di dolci e bevande) e nella diffusione capillare; secondo i dati forniti, 30.000 locali in 100 paesi, lanciati con una pubblicita' annuale dalle cifre esorbitanti. E arrivando a gestire le mense scolastiche


    una serie di realtà nefaste e nefande made in USA: la mania del pasto veloce e supereconomico, l'estrema nocività di un cibo di dubbia provenienza, l'invadenza di una pubblicità onnipresente e martellante... Ma il regista è leale e non si accontenta di bersagliare solo MacDonald: indaga anche nelle mense scolastiche, legate ad accordi con le varie lobby alimentari e piegate alla logica del risparmio, ben lontane dal privilegiare la salute degli studenti. Monitorando continuamente il proprio stato di salute, tra esami del sangue, visite cardiologiche, appuntamenti con dietologi, Spurlock mostra passo per passo il decorso di un rapido declino fisico, che va persino al di là delle aspettative più pessimiste... Il nodo della questione è il confine tra la responsabilità individuale e quella del colosso dei fast food. Nessuno è obbligato ad andare da MacDonald, ma Spurlock intende sottolineare che la gente sa dei danni possibili solo in parte e le occorre quindi una maggiore consapevolezza. Il film è divertente, il protagonista è simpatico e l’ironia impedisce di rendere il racconto troppo pesante, nonostante la ripetitività delle situazioni: dopotutto si tratta di un susseguirsi di interviste e sfilze di percentuali su malattie e patologie varie. Una delle scelte più azzeccate è quella di introdurre, in apertura di ogni capitolo in cui è suddiviso il film, disegni grotteschi e inquietanti, con colori sgargianti da cartoon, ma dalle sembianze pseudo-disneyane stravolte. In particolare è efficace la rivisitazione del clown Ronald MacDonald, immagine simbolo del fast food, che da personaggio rassicurante e amato dai bambini si trasforma in un’icona maligna uscita da un incubo. Si ha la sensazione che il regista sottovaluti un po’ troppo il valore delle scelte del singolo, tuttavia l’esperimento resta un tentativo encomiabile di combattere una realtà che sta assumendo via via proporzioni davvero catastrofiche.


    E con questo è tutto
     
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169 replies since 27/3/2006, 18:04   1870 views
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