The End.

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  1. **kappu**
     
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    THE END.

    "E' finita."
    Due parole.
    Due macigni enormi, una verità che fa male.
    Due lacrime che scendono dal viso di lei. E la rabbia, la rabbia perchè lei non c'entra niente in quella storia, è tutta colpa di lui, di quell'altra che l'ha rimpiazzata. Colpa della gelosia, da cui si ottiene l'effetto meno sperato. Perchè più si è gelosi e più la gente scappa via.
    Rimane immobile di fronte al suo carnefice, perchè inizia a sentirsi davvero morta dentro, anche se fisicamente è ancora un'entità visibile. Un'essere umano le cui gambe si stanno indebolendo, tremano, cedono un po' ma non crollano. Perchè devono essere forti e sostenere la loro proprietaria, che ha abbastanza forza per correre via da quello che ora è diventato il suo inferno, il suo incubo, la sua prigione.
    E così lei torna a casa con la coda tra le gambe, sconfitta nel suo piccolo, trafitta, ferita. Mangia qualche boccone nonostante i forti dolori alla gola, quella sensazione di soffocamento, un attacco di panico.
    Cerca di sopportare quelle fitte, quelle morse, cerca di essere forte.
    Si alza dalla sedia a prendere un bicchiere d'acqua, beve lentamente e sente di nuovo le lacrime cadere dagli occhi, sente la fronte bollente, fa un respiro profondo. Sa che deve resistere, deve andare avanti nonostante tutto, nonostante quello stronzo che l'ha illusa, nonostante le vecchie cicatrici che si riaprono, i traumi del passato che tornano vivi nella memoria.
    E poi il futuro. Un futuro senza lui, un futuro da sola, un futuro buio, con qualcuno ancora sconosciuto che non potrà riempire il vuoto che si è creato con gli anni nel cuore.
    Decide di uscire sul terrazzo a fumare una sigaretta rubata ai suoi. Il suo respiro si fa affannoso, ricomincia a piangere, a singhiozzare. Caccia fuori un grido, che viene subito soffocato dal dolore, dalla vergogna di aver subito quell'ingiustizia, quel supplizio.
    Stringe la mano vuota a pugno, sentendo le unghie premere sul palmo, facendosi male. Si rannicchia appoggiandosi al muro, nascondendo la testa tra le gambe.
    Il cellulare suona, è lui, ma non vuole rispondere. Non merita di essere ascoltato, non merita di vivere. Perchè è riuscito ad ottenere l'amore di lei? Come ha potuto ingannarla?
    Sente gli occhi pesanti dal pianto, quasi assopiti, e vorrebbe avvolgersi in quel torpore, ma a fatica si deve rialzare, andare a studiare.
    Ma le lettere le si confondono davanti agli occhi, le lacrime vanno ad inumidire le pagine dei libri. Si reputa incapace, un peso inerte, sospesa nel nulla, inutile.
    Perchè è ancora lì a vivere, a soffrire? Perchè continua ad opporre resistenza a quel mondo orribile? Perchè ha ricevuto "l'onore" di essere al mondo, se non l'ha mai deciso? Nessuno le ha mai chiesto di passare il tempo sulla Terra, tra gli eterni felici e gli eterni dannati alla sofferenza? Dopo anni, finalmente si arrende al suo ruolo nel secondo gruppo, ma non vuole continuare per altri anni, non vuole che quel suo destino sia segnato.
    Allora protesta. Protesta contro tutto e tutti, attira l'attenzione. Con un solo gesto.
    Segue la sua sigaretta buttandosi dal terrazzo.


    l'ho scritta in un momento di depressione.
     
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  2. annina92
     
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    è bellissima e commovemte!
     
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  3. .BLISS.
     
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    :(
     
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2 replies since 24/10/2008, 21:14   37 views
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