Ragazzo del Divina.

Era ormai tardi.
Ero scesa un secondo a fare un'ultimo ballo.
E poi sei spuntato tu.
"Ti va di ballare?" mi hai chiesto.
"Sto per andare via" ti ho dovuto rispondere con dispiacere.
Ho raggiunto le mie amiche che ancora non erano pronte, così ho deciso di ballare ancora un po' nell'attesa.
Mi hai notato di nuovo, e io ho pensato 'Oddio, ora penserà che me lo stavo togliendo di torno.'
E invece sei tornato da me: "Sei proprio sicura che non vuoi ballare?"
"No vabè, vado via fra un po'..."
E poi mi hai baciata. Non sapevo il tuo nome, non sapevo da dove venivi, non sapevo nulla di te.
Ci siamo dovuti lasciare.
Ma io mi chiedo ancora chi tu sia.

Guardavo verso i balconcini. C'era lui con i suoi amici. Quel ragazzo che non ho mai potuto ottenere in tre anni di scuola insieme.
Avrei voluto farlo ricredere sul mio conto, dovevo fargli vedere che non ero una fallita. Che non mi importava più di lui.
E all'improvviso mi prendesti i fianchi, ero nervosa. Dovevo farlo?
Ci baciammo mille e mille volte, e le uniche cose che venni a sapere di te erano che ti chiamavi Sergio, avevi 15 anni ed eri di Segrate. Non mi hai lasciato un numero, non mi hai lasciato nulla. Solo queste scarse informazioni.
E lui aveva assistito a tutta la scena.
Non disse nulla i giorni successivi, e non mi dice niente nemmeno adesso.